Credito IVA: la guida completa sull’utilizzo e la compensazione
Il credito IVA rappresenta un’importante risorsa per le imprese e i professionisti che operano in regime IVA, permettendo di bilanciare le attività fiscali tra debiti e crediti nel corso delle dichiarazioni periodiche effettuate durante l’anno.
In questo articolo, analizziamo nel dettaglio cos’è il credito IVA, come può essere utilizzato e compensato e quali sono le regole per importi fino a 5.000 euro e per quelli superiori.

Che cos’è il credito IVA?
Il credito IVA si genera quando l’IVA va a credito, vale a dire quando l’IVA pagata sugli acquisti di beni e servizi supera l’IVA a debito, ovvero quella incassata sulle vendite. In questo caso, si può accumulare in forma di credito nei confronti dello Stato per l’imposta già pagata.
Questa situazione può verificarsi per diverse ragioni, tra le quali:
- In caso di acquisti superiori alle vendite in un determinato periodo;
- In caso di applicazione di aliquote agevolate su vendite rispetto agli acquisti;
- Per gli esportatori abituali che acquistano con IVA e vendono senza IVA. Le tipologie di credito IVA che possono essere utilizzate per la compensazione sono quelle annuale e trimestrale, con due applicazioni differenti:
- Il credito di IVA annuale può essere compensato con eventuali debiti maturati nei mesi successivi, le altre imposte erariali e i contributi previdenziali o assistenziali;
- Il credito IVA trimestrale può essere utilizzato solo con i debiti IVA successivi, che saranno maturati nei mesi che verranno.
Come utilizzare e compensare il credito IVA
Il credito IVA può essere utilizzato in diversi modi:
- Con la compensazione con debiti fiscali o previdenziali (compensazione orizzontale o verticale);
- Con la richiesta di rimborso, possibile solo in determinati casi previsti dalla legge;
- Come riporto all’anno successivo, per essere utilizzato nei periodi fiscali successivi.
Vediamo più nel dettaglio le diverse possibilità.
La compensazione orizzontale e verticale
La compensazione del credito IVA può avvenire secondo due modalità:
- La compensazione verticale dove si utilizza il credito IVA per compensare debiti IVA dello stesso tipo, ad esempio l’IVA mensile o trimestrale. In questo caso non ci sono limitazioni e può essere utilizzato durante i versamenti periodici e a saldo dell’IVA;
- La compensazione orizzontale quando si usa il credito IVA per ridurre altri debiti fiscali e contributivi, come IRAP, INPS o imposte dirette. L’IVA maturata può essere quindi utilizzata per compensare il pagamento di imposte oppure di contributi diversi dall’IVA sia a saldo che in acconto.
La compensazione fino a 5.000 euro
Se l’importo del credito IVA non supera i 5.000 euro annui, la compensazione può avvenire senza particolari vincoli e viene definita compensazione libera.
Può essere effettuata tramite il modulo F24 senza necessità di visto di conformità, già a partire dal 1° giorno dell’anno successivo alla sua maturazione e senza necessità di presentare preventivamente la dichiarazione annuale dell’IVA.
La compensazione oltre i 5.000 euro
Per importi superiori ai 5.000 euro, la compensazione non è libera ed è necessario rispettare alcune condizioni aggiuntive, in base all’ art. 10 del DL 78/2009. Inoltre, può essere effettuata dal 10° giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA annuale.
Ecco le regole da rispettare per richiedere la compensazione:
- Occorre presentare la dichiarazione IVA per certificare il credito;
- Occorre l’apposizione del visto di conformità da parte di un professionista abilitato;
- Bisogna utilizzare esclusivamente i servizi telematici, Entratel o Fisconline, entro l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento. I servizi telematici selezionati dall’Agenzia delle Entrate possono essere utilizzati direttamente oppure tramite gli intermediari abilitati.
Occorre tenere ben presente che la mancata soddisfazione di queste regole potrebbe comportare il rifiuto del pagamento telematico.

Il visto di conformità: come funziona e chi lo assegna
Il visto di conformità è un’attestazione che certifica la correttezza della dichiarazione IVA annuale e che viene richiesto, come abbiamo visto, per la compensazione di crediti IVA oltre i 5.000 euro e per la richiesta di rimborso di un credito IVA superiore a 30.000 euro.
La compensazione del credito riguarda le imposte sui redditi, le addizionali, le ritenute alla fonte, le imposte sostitutive e IRAP per importi superiori ai 5.000 euro all’anno.
Il visto deve essere rilasciato da un soggetto abilitato tra:
- I dottori commercialisti e gli esperti contabili;
- I consulenti fiscali;
- Le società di revisione legale;
- I responsabili dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF);
- I revisori legali iscritti nell’apposito registro.
La persona incaricata dovrà controllare la correttezza dei dati contabili riportati nella dichiarazione, la regolarità delle fatture emesse e degli atri documenti presentati, l’applicazione appropriata delle imposte.
Se nella dichiarazione presentata dovesse mancare il visto di conformità, si potrebbe verificare una sospensione del rimborso dell’IVA e l’imposizione di una sanzione compresa tra il 30 e il 100% delle imposte non versate.

In conclusione
Il credito IVA rappresenta uno strumento utile per la gestione della liquidità aziendale. Tuttavia, è fondamentale rispettare le normative vigenti per la sua corretta compensazione e utilizzo, evitando errori che potrebbero comportare sanzioni fiscali.
L’argomento rimane comunque molto complesso e possono presentarsi dei rischi in fase di compilazione della richiesta ecco perché è meglio consultare una figura professionale esperta per evitare errori.
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