Il regime forfettario: cos’è e quando può essere applicato
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato applicabile in Italia alle attività di impresa, arti e professioni. È stato introdotto per semplificare gli adempimenti fiscali e ridurre la burocrazia per i piccoli imprenditori e professionisti.
È importante notare che il regime forfettario non è applicabile a tutte le attività e vi sono alcune limitazioni e condizioni da considerare. Pertanto, è consigliabile consultare la tua assistente virtuale contabile o un esperto fiscale per valutare se questo regime sia vantaggioso per la propria situazione.

COSA SIGNIFICA REGIME FORFETTARIO?
Poter usufruire del regime forfettario significa avere accesso ad un regime conveniente, con un’aliquota di tassazione ridotta per i primi 5 anni di attività, minor burocrazia e l’esenzione dell’applicazione dell’iva in fattura.
Questo regime è stato introdotto in Italia con la Legge n. 190/2014 e sostituisce tutti gli altri regimi agevolati: il regime dei minimi, il regime delle nuove iniziative produttive e il regime per gli “ex minimi”.
I REQUISITI E I LIMITI DI ACCESSO PER IL REGIME FORFETTARIO
Tasse ridotte e semplificazioni fiscali fanno gola ai titolari di partita iva, soprattutto se l’attività economica è appena avviata.
Ma per poter accedere a questo regime agevolato ci sono dei requisiti da rispettare:
- essere una persona fisica che esercita un’attività d’impresa, di arte o di professione, quindi un libero professionista o una ditta individuale
- il limite di €20.000 per spese sostenute per personale dipendente
- i compensi e i ricavi annui non devono superare la cifra di €85.000
Come si calcola il limite di €85.000?
La legge di bilancio del 2023 ha alzato il tetto da €65.000 a €85.000. Attenzione! Questa cifra si riferisce a ricavi e compensi, non al reddito. Significa quindi che vanno sommate tutte le entrate escluse le uscite, di tutte le attività svolte (ad esempio se si hanno più codici Ateco). Cosa succede al superamento del limite? Sempre la legge di bilancio del 2023 stabilisce che:
- entro i €100.000 il regime forfettario va mantenuto per l’anno corrente, ma con obbligo di passaggio al regime ordinario per l’anno successivo
- oltre i €100.000 il regime forfettario va immediatamente sostituto e va da subito applicata l’iva in fattura
In entrambi i casi, il nuovo regime deve essere mantenuto per due anni. Dopo tale termine, se si rispettano i requisiti del regime forfettario, questo può essere nuovamente applicato.

LA TASSAZIONE DEL REGIME FORFETTARIO: CALCOLO ED ESEMPI PRATICI
Questo regime è definito agevolato perché consente una minor tassazione, calcoli più semplici e burocrazia più snella.
Qual è quindi l’aliquota da applicare?
L’imposta è fissa ed è pari al 15%. E’ prevista inoltre un’ulteriore riduzione al 5% per i primi 5 anni di attività, se si rispettano i seguenti requisiti:
- non aver esercitato nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, alcuna attività professionale o d’impresa, o artistica, in forma familiare o associata
- l’attività che si intende avviare non deve essere una prosecuzione di quella precedentemente svolta in forma di lavoro dipendente o autonomo, a meno che tale attività non consista in un periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni
- se l’attività che si intende svolgere era in precedenza svolta da altro soggetto, si deve tener conto dell’ammontare dei compensi dell’anno d’imposta precedente a quello di riconoscimento del beneficio, i quali non devono superare il limite di €85.000
Inoltre le tasse vanno applicate solo sui compensi effettivamente incassati nel periodo d’imposta poiché il regime forfettario segue il principio di cassa e non di competenza.
Ma vediamo nel dettaglio i vari passaggi per determinare imposte e guadagni.
1. INDIVIDUARE IL CODICE ATECO E IL COEFFICIENTE DI REDDITIVITÀ
Ogni attività viene identificata da un codice numerico chiamato codice Ateco, ed ogni codice Ateco ha un coefficiente di redditività che viene stabilito dall’Agenzia delle Entrate ed è necessario per individuare il reddito imponibile su cui andranno applicate le tasse. Esempio: per attività di servizi di alloggio e ristorazione i codici Ateco sono 55-56, con un coefficiente di redditività del 40%.
2. CALCOLARE IL REDDITO IMPONIBILE
Per trovare il reddito imponibile su cui applicare l’imposta sarà sufficiente moltiplicare il compenso totale dell’anno con il coefficiente di redditività.
Esempio: compenso annuo lordo di €50.000 con un coefficiente di redditività del 78% 50.000 x 78% = 39.000 reddito imponibile
3. CALCOLARE I CONTRIBUTI INPS
Non bisogna dimenticare che anche i titolari di partita iva hanno l’obbligo di versare i contributi INPS. Il valore si trova moltiplicando il reddito imponibile per un valore percentuale fisso predefinito.
Esempio: reddito imponibile €39.000 e percentuale per gestione separata INPS del 26,07% 39.000 x 26,07% = 10.167 contributi INPS
4. DETERMINARE L’IMPOSTA DA VERSARE
Ora che abbiamo individuato il reddito imponibile e i contribuiti INPS, possiamo facilmente calcolare le imposte da versare. Dal reddito imponibile vanno sottratti i contributi, e il totale moltiplicato per 15% (o 5% se in possesso dei requisiti).
Esempio: reddito imponibile €39.000, contribuiti INPS €10.167, tassazione al 5%
(39.000 – 10.167) * 5% = 1.142 imposte
Quindi, in questo esempio di tassazione in regime forfettario su €50.000 di compenso lordo, tolti l’imposta sostitutiva e i contribuiti INPS, il netto guadagnato è di €38.691.

LE CAUSE DI ESCLUSIONE DAL REGIME FORFETTARIO
Sono esclusi dal regime forfettario:
- i non residenti in Italia, a meno che non risiedano in uno degli Stati membri dell’UE o aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo e che producano almeno il 75% del reddito in Italia
- le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfettari di determinazione del reddito
- le persone fisiche che esercitano l’attività nei confronti di datori di lavoro con i quali erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, fatta eccezione per chi inizia una nuova attività dopo aver svolto la pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni
- le persone fisiche che nell’anno precedente hanno percepito reddito di lavoro dipendente eccedenti l’importo di €30.000, tranne nei casi in cui il rapporto di lavoro sia cessato.
- i soggetti che effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi
- i soggetti che partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, oppure controllano srl o associazioni in partecipazione
OBBLIGO DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA PER IL REGIME FORFETTARIO
Con il Decreto Legge n. 36/2022 dal 1° gennaio 2024 l’obbligo della fatturazione elettronica viene esteso a tutti i contribuenti in regime forfettario.
Per non incorrere in sanzioni, è necessario rispettare i termini di emissione per la fattura elettronica:
• la fattura elettronica immediata va inoltrata entro 12 giorni dalla data dell’operazione a cui il documento si riferisce
• la fattura elettronica differita va inoltrata entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione
Rispettare questi termini permette di evitare sanzioni tra il 5% e il 10% dell’imposta dei corrispettivi non documentati o registrati, o da 250€ a 2.000€ a seconda della gravità e della ricorrenza della violazione.
Se non hai i requisiti per accedere a questo regime, la soluzione per te potrebbe essere il regime di contabilità ordinaria o semplificata.
Se desideri prendere una decisione informata sulla selezione del regime fiscale più adatto alle tue esigenze e massimizzare i benefici fiscali per la tua attività, è fondamentale fare una consulenza con la tua assistente virtuale contabile.
Grazie alle competenze e conoscenze approfondite delle normative fiscali, potrà fornirti consulenza personalizzata e guidarti nella scelta migliore per ottimizzare la tua situazione fiscale. Non esitare a contattarmi per ricevere assistenza professionale e completa in materia fiscale.