Imposta di bollo sulle fatture: quando si applica e come pagarla

Imposta di bollo sulle fatture: quando si applica e come pagarla

Imposta di bollo sulle fatture: quando si applica e come pagarla

L’imposta di bollo, detta anche marca da bollo, è un tributo previsto dalla normativa italiana. Si utilizza per la produzione, la richiesta e la presentazione di documenti come le fatture cartacee, quelle elettroniche e per altri documenti fiscali.

Esistono delle regole molto precise per la sua applicazione e le modalità di pagamento che, chi emette fatture senza IVA, dovrebbe conoscere per evitare errori e possibili sanzioni.

Quando si applica l’imposta di bollo?

L’imposta di bollo è dovuta sulle fatture, sia cartacee sia elettroniche, per prestazioni esenti da IVA, secondo l’art. 10 del DPR 633/1972.

Più nello specifico, le regole da seguire per l’applicazione sono:

  • Su tutte le fatture con importi maggiori di 77,47 euro;
  • Se la fattura dovesse presentare sia importi soggetti ad IVA che importi non soggetti, si fa riferimento alla prima regola e quindi l’imposta di bollo va applicata solo se gli importi non soggetti ad IVA superano la soglia dei 77,47 euro.

L’imposta di bollo non va invece mai applicata se l’importo è inferiore alla soglia di 77,47 euro.

Dopo aver chiarito per quale tipo di importi occorre applicare l’imposta di bollo, vediamo insieme su quali documenti è prevista.

I documenti fiscali che richiedono la sua applicazione sono:

  • Le fatture di chi opera con il regime dei minimi e il regime forfettario;
  • Le ricevute per le prestazioni di lavoro occasionale;
  • Le operazioni fuori campo IVA per carenza del presupposto soggettivo, oggettivo o territoriale;
  • Le operazioni non imponibili relative a operazioni assimilate alle esportazioni, ai servizi internazionali, ai servizi connessi agli scambi internazionali, le cessioni agli esportatori abituali o esportazioni indirette;

Su quali documenti non va applicata l’imposta di bollo?

Anche qui le indicazioni sulla tipologia di documento escluse dall’applicazione dell’imposta di bollo sono precise, oltre naturalmente al caso in cui l’importo della fattura sia inferiore a 77,47 euro.

Vediamo, nello specifico, dove non occorre applicare la marca da bollo:

  • Sulle fatture, le note, i conti e i documenti simili che riportano addebitamenti o accreditamenti su operazioni soggette ad IVA;
  • Sulle fatture che si riferiscono a operazioni non imponibili relative a esportazioni di merci in maniera diretta o indiretta e a cessioni intracomunitarie;
  • Le bollette e i documenti doganali di qualsiasi tipo.

 A chi spetta l’obbligo dell’imposta di bollo?

L’apposizione della marca da bollo sul documento fiscale è un obbligo che spetta al soggetto che lo emette ed è prevista la possibilità di rivalsa di questo importo nei confronti del cliente.

In questo caso, il costo dell’imposta di bollo deve essere necessariamente indicato sulla fattura tra le operazioni escluse dall’ambito IVA in base all’art. 15 Dpr 633/1972 e considerato nel totale dell’importo indicato sul documento.

Vediamo i due casi di applicazione dell’imposta di bollo a seconda del tipo di fattura, elettronica o cartacea.

Nel caso della fatturazione elettronica, l’imposta di bollo si riporta con la dicitura “BOLLO ASSOLTO AI SENSI DEL DECRETO DEL MEF 17/06/2014 ART. 6”.

Per la fattura cartacea, occorre invece applicare la marca da bollo adesiva dopo averla acquistata in una tabaccheria.

Se trasmetterai la fattura via email, puoi riportare sulla copia per il cliente gli estremi della marca da bollo apposta sull’originale tramite la dicitura “Imposta di bollo assolta sull’originale con identificativo n. …”.

A chi spetta il pagamento del bollo in caso di nota di credito?

In caso di pagamento del bollo sulla nota di credito, chi emette il documento può procedere in due modi:

  • Può farsi carico del pagamento del bollo e, se ad esempio, il cliente è in credito di 100 euro la nota di credito emessa sarà corrispondente all’importo esatto quindi di 100 euro;
  • Può addebitare il costo del bollo al cliente e sottrarlo all’importo che compare sulla nota di credito. Quindi, in questo caso, se il cliente è in credito di 100 euro occorre sottrarre 2 euro dell’imposta di bollo ed emettere una nota di credito con l’importo di 98 euro.

Quando e come effettuare il versamento dell’imposto di bollo? importo e modalità di pagamento

L’imposta di bollo ha un valore fisso di 2 euro per ogni fattura soggetta e l’importo dovuto deve essere calcolato in base alle fatture emesse nel periodo di riferimento.

Il versamento dell’imposta avviene con scadenze trimestrali, seguendo le indicazioni riportate dalla guida dell’Agenzia delle entrate.

Vediamo con precisione le date per il versamento dell’importo:

  • Il 31 maggio;
  • Il 30 settembre;
  • Il 30 novembre;
  • Il 28 febbraio dell’anno successivo.

Per la prima scadenza del 31 maggio tieni in considerazione che, se l’importo dovuto è inferiore ai 5.000 euro, puoi passare al versamento del 30 settembre e, se l’importo complessivo dei primi due trimestri dovesse essere inferiore ai 5.000 euro, puoi passare al versamento entro il 30 novembre.

Per quanto riguarda la scadenza di febbraio, in caso l’anno sia bisestile puoi effettuare il pagamento entro il 29 del mese.

Come effettuare il pagamento

Il versamento dell’imposta di bollo all’Agenzia delle Entrate può essere effettuato in due modalità diverse:

  • Con addebito diretto sul tuo conto corrente mediante il codice Iban che avrai indicato sul portale alla voce “Fatture e corrispettivi”;
  • Presentando il modello F24 attraverso la modalità telematica e utilizzando gli appositi codici tributo.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate trovi tutte le indicazioni per effettuare il versamento ma, per non dimenticare nemmeno una data ed essere certo dell’importo da pagare, puoi affidarti alla tua assistente virtuale per una verifica chiara e precisa.

Come effettuare l’integrazione dell’imposta di bollo

Nel caso sia necessaria un’integrazione dell’imposta di bollo per le fatture elettroniche, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il servizio per verificare il totale dell’imposta di bollo dovuta all’interno del portale “Fatture e Corrispettivi”, che si basa sulle fatture elettroniche elaborate e inviate attraverso il sistema.

Sul portale sono poi visibili due colonne, A e B, dove nella prima sono riepilogati i dati delle fatture emesse e nella seconda le integrazioni necessarie per i documenti emessi senza imposta di bollo ma per i quali era invece prevista.

L’importo totale dovuto sarà disponibile entro il 15 del mese successivo alla chiusura del trimestre e potrà essere saldato entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione con la riduzione di ⅓ della sanzione applicata per l’irregolarità.

Sarebbe meglio evitare questa situazione ed effettuare l’integrazione prima possibile perché più tempo passerà rispetto al momento del versamento e maggiori saranno le conseguenze in termini di sanzioni e di interessi maturati.

Vediamo nel dettaglio le varie possibilità.

Cosa succede in caso di mancato pagamento o pagamento tardivo? Le sanzioni applicate

Se l’imposta di bollo non viene versata entro 30 giorni dal momento in cui si riceve la comunicazione del dovuto, potrai applicare il sistema di ravvedimento operoso per ridurre la sanzione applicata sul mancato pagamento o dell’irregolarità.

Per semplificare, ecco una sintesi con le riduzioni previste in materia:

  • 1/9 se il pagamento avviene entro 90 giorni dalla data di omissione o dell’errore;
  • 1/8, se il pagamento avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno in considerazione;
  • 1/7, se il pagamento avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno successivo a quello in considerazione;
  • 1/6, se il pagamento avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno successivo a quello in considerazione.

Nel caso di presenza di più violazioni, l’applicazione delle sanzioni avverrà una sola volta, tenendo in considerazione il principio del cumulo giuridico.

Conclusioni

L’imposta di bollo sulle fatture è un aspetto da non trascurare per chi emette documenti senza IVA. Rispettare le scadenze e indicare correttamente l’imposta nei documenti fiscali permette di evitare sanzioni e di mantenere una gestione contabile precisa ed efficiente.

Per eventuali dubbi o aggiornamenti normativi e, soprattutto, per non perdere nemmeno una scadenza per il pagamento dell’imposta di bollo, contattami con serenità.

Valuteremo insieme le tue necessità e ti presenterò i miei servizi di gestione amministrativa e contabile da remoto che ti aiuteranno ad alleggerire e semplificare la tua attività professionale.

MODULO F24, LA GUIDA ESSENZIALE PER LIBERI PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI

MODULO F24, LA GUIDA ESSENZIALE PER LIBERI PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI

MODULO F24, LA GUIDA ESSENZIALE PER LIBERI PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI

Per liberi professionisti e imprenditori in Italia, il modulo F24 è uno strumento indispensabile per la gestione degli obblighi fiscali. Con esso è possibile pagare tasse, contributi e imposte dovuti allo Stato e agli enti locali.

modulo f24 cos’è

In questo articolo, vedremo cos’è il modulo F24, come si compila e si paga, e perché è fondamentale per chi gestisce un’attività professionale o imprenditoriale.

CHE COS’È IL MODULO F24?

Il modulo F24 è il documento ufficiale con cui liberi professionisti, imprese e persone fisiche versano diversi tipi di tributi e contributi allo Stato, sia per chi possiede un regime forfettario, sia per chi invece utilizza quello semplificato (link all’articolo).

Questo modulo è utilizzato per pagare la maggior parte dei tributi, tra cui:

  • Pagare imposte sui redditi: come l’IRPEF per i lavoratori autonomi o l’IRES per le società.
  • Versare l’IVA: una componente rilevante per chi emette fatture, come professionisti e aziende.
  • Gestire imposte locali: come l’IMU per gli immobili strumentali e la TARI, per aziende e privati.
  • Versare i contributi previdenziali e assistenziali.
  • Effettuare compensazioni: per chi ha crediti d’imposta o altre agevolazioni fiscali, andando a ridurre così eventuali debiti.

TIPOLOGIE DI MODULO F24 PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

A seconda della natura dell’attività e del tipo di tributo da versare, possono essere utilizzate diverse varianti del modulo F24.
Le più comuni per i professionisti e le imprese sono:

  • F24 ordinario: utilizzato per la maggior parte dei pagamenti fiscali, contributivi e assicurativi.
  • F24 ELIDE (Elementi Identificativi): usato per pagamenti specifici, come il versamento dell’imposta di registro su contratti di locazione o pagamenti legati a operazioni particolari (leasing, ecc.).
  • F24 accise: utile per le imprese che operano in settori soggetti ad accise, come quelli legati a carburanti, energia elettrica o alcolici.

QUANDO SI DEVE PAGARE IL MODULO F24?

Per i liberi professionisti e gli imprenditori, il calendario delle scadenze fiscali è molto rigido e varia in base al tipo di tributo:

  • Versamenti IVA: per chi è soggetto al regime IVA ordinario, i versamenti possono essere mensili o trimestrali. Il 16 di ogni mese rappresenta una data – cruciale per il pagamento dell’IVA.
  • Imposte sui redditi: l’IRPEF per professionisti e ditte individuali e l’IRES per le società di capitali si pagano in acconto e saldo, solitamente con scadenze il 30 – giugno (primo acconto o saldo) e il 30 novembre (secondo acconto). Contributi previdenziali: devono essere versati da liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS o casse specifiche a giugno e novembre, e da – iscritti alla gestione artigiani o commercianti ogni tre mesi.
  • Tasse locali (IMU, TASI): le scadenze sono solitamente fissate al 16 giugno e al 16 dicembre.

COME SI COMPILA IL MODULO F24?

Per i professionisti e le imprese, la corretta compilazione del modulo F24 è fondamentale.

Ecco le sezioni principali:

  1. Dati del contribuente: qui vanno inseriti i dati dell’azienda o del professionista (ragione sociale o nome, codice fiscale e partita IVA).
  2. Codici tributo: il cuore della compilazione! Ogni imposta, tassa o contributo ha un codice tributo specifico che identifica il tipo di pagamento. È cruciale assicurarsi di utilizzare i codici corretti per evitare errori.
  3. Anno di riferimento: deve essere indicato l’anno fiscale a cui si riferisce il pagamento.
  4. Importi a debito e a credito: in questa sezione si riportano i debiti fiscali e, se applicabile, i crediti utilizzabili in compensazione.
  5. Sezione erario: sezione dedicata alle imposte da versare. Andranno inseriti il codice tributo, gli importi e l’anno.
 Titolo: modulo f24 come si compila
modulo f24 come si compila

Per evitare errori, è consigliabile fare riferimento ai codici tributo ufficiali presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un consulente fiscale. Molte banche e servizi di home banking forniscono strumenti guidati per la compilazione del modulo F24 online.

COME SI PAGA IL MODULO F24?

Tutti i titolari di partita iva hanno l’obbligo di presentare il modulo F24 telematicamente o tramite il servizio home banking, o il servizio Entratel o Fisconline dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso di compensazioni si può pagare solo esclusivamente tramite Entratel o Fisconline in maniera autonoma o consultando un intermediario.

Ecco le principali opzioni:

  • –  Pagamenti tramite home banking: la maggior parte delle banche offre il servizio di pagamento F24 online. Si tratta di una modalità comoda e veloce,
  • –  particolarmente apprezzata dai professionisti e dalle aziende.
    Servizi online dell’Agenzia delle Entrate: sul portale dell’Agenzia delle Entrate è possibile pagare il modulo F24 in maniera telematica utilizzando la piattaforma
  • –  Fisconline o Entratel.
    Intermediari autorizzati: alcuni commercialisti o consulenti fiscali offrono il servizio di pagamento del F24 per conto dei propri clienti. Il pagamento telematico garantisce una maggiore tracciabilità nella gestione delle compensazioni fiscali. Inoltre, consente di rispettare l’obbligo di pagamenti elettronici che vige per chiunque abbia una partita IVA e debba compensare crediti d’imposta.

CONCLUSIONI

Per i liberi professionisti e gli imprenditori, il modulo F24 è uno strumento imprescindibile per la gestione fiscale. Conoscere le modalità di compilazione e pagamento, nonché sfruttare la compensazione dei crediti d’imposta, permette di ottimizzare la gestione dei flussi di cassa e rispettare le normative fiscali in modo efficace.

Se hai dubbi o domande contattami per una consulenza, risponderò con piacere ad ogni tua richiesta.

Che cos’è Intrastat?

Che cos’è Intrastat?

Che cos’è Intrastat?

Intrastat è un sistema di dichiarazioni obbligatorie per le aziende che effettuano scambi di beni e servizi tra i Paesi membri dell’Unione Europea (UE). Questo sistema è stato introdotto per sostituire le dichiarazioni doganali interne dopo l’abolizione delle frontiere fisiche tra i Paesi membri con il Mercato Unico istituito nel 1993, ed è fondamentale per monitorare il commercio intra-UE e garantire la corretta applicazione delle normative fiscali, in particolare per quanto riguarda l’IVA.

Intrastat consente alle autorità fiscali di raccogliere dati statistici sugli scambi intra-UE, monitorare i flussi commerciali e assicurare l’applicazione corretta dell’IVA.

Se operi nel commercio internazionale all’interno dell’UE, comprendere il funzionamento di Intrastat è cruciale per la conformità fiscale della tua azienda. In questo articolo, esploreremo cos’è Intrastat, chi deve presentare le dichiarazioni e come procedere con la compilazione.

CHI DEVE PRESENTARE LE DICHIARAZIONI INTRASTAT?

La presentazione delle dichiarazioni Intrastat è obbligatoria per tutte le aziende che superano una certa soglia di scambi intra-UE. Queste soglie variano da Paese a Paese e possono riguardare sia gli acquisti (importazioni) che le vendite (esportazioni) di beni e servizi.

Ad esempio, in Italia, le soglie per il 2024 sono:

  • oltre 100.000in caso di acquisto di servizi da uno stato membro UE
  • oltre 350.000in caso di acquisto di beni da uno stato membro UE
  • in caso di vendita di beni o servizi ad uno stato membro UE per qualsiasi importo

Per effettuare queste operazioni, per la tua attività sarà obbligatoria l’iscrizione al VIES, il sistema di scambio informazioni IVA dell’Unione Europea.

Quando va inviata la dichiarazione all’Agenzia delle Dogane?

– per operazioni oltre 50.000€ va inviata mensilmente
– per operazioni entro 50.000€ va inviata trimestralmente

In ogni caso, la trasmissione va effettuata entro il 25 del mese successivo al periodo di riferimento.

COME FUNZIONA INTRASTAT?

1. Raccolta dei Dati

Il primo passo per compilare una dichiarazione Intrastat è raccogliere i dati relativi alle transazioni intra-UE. Questi dati includono informazioni dettagliate su ogni transazione, come il tipo di bene o servizio scambiato, il valore, la quantità, il Paese di origine o destinazione e il codice statistico (CN8) del bene.

2.Compilazione del Modello Intrastat

Una volta raccolti i dati, è necessario compilare il modello Intrastat. Esistono diversi tipi di modelli, a seconda del tipo di transazioni da dichiarare.

In Italia, i modelli principali sono:

  • Intra-1: per le vendite intra-UE
  • Intra-2: per gli acquisti intra-UE

Ogni modello richiede l’inserimento di informazioni specifiche sulle transazioni. È fondamentale essere precisi e accurati nella compilazione, per evitare sanzioni e ritardi nella dichiarazione.

3. Presentazione della dichiarazione

Le dichiarazioni Intrastat devono essere presentate esclusivamente per via telematica attraverso il sistema elettronico predisposto dall’Agenzia delle Dogane, o i servizi offerti dai vari intermediari autorizzati o il tuo commercialista.

obbligo compilazione intrastat

          COSA COMUNICARE E NON COMUNICARE TRAMITE INTRASTAT?

          Vediamo ora per quali tipo di operazioni è obbligatoria la trasmissione e per quali invece non è necessaria:

          La dichiarazione è obbligatoria per:

          – operazioni che avvengono dietro un compenso e scambio di denaro
          – lo scambio di beni che avviene tra paesi diversi dell’UE
          – le prestazioni di servizi che avvengono tra soggetti che risiedono in paesi differenti dell’UE – gli scambi di beni e servizi intracomunitari avvengono tra soggetti IVA

          La dichiarazione non è obbligatoria per:

          – ristorazione e catering
          – operazioni tra soggetti privati
          – noleggio a breve termine di mezzi di trasporto
          – trasporto di persone
          – operazioni in ambito immobiliare
          – operazioni verso soggetti che non fanno parte di paesi membri dell’UE

          VANTAGGI DELLA CORRETTA COMPILAZIONE DI INTRASTAT

          Quali sono i vantaggi

          Conformità fiscale
          Compilare correttamente le dichiarazioni Intrastat è essenziale per essere conformi alle normative fiscali. La mancata presentazione o l’inaccuratezza dei dati possono comportare sanzioni amministrative.

          Monitoraggio dei flussi commerciali

          Intrastat fornisce una panoramica dettagliata dei flussi commerciali intra-UE della tua azienda. Questo può aiutare nella pianificazione strategica e nella gestione della logistica.

          • Analisi statistica
          I dati raccolti tramite Intrastat sono utilizzati dalle autorità nazionali e dall’UE per analizzare i trend commerciali e prendere decisioni informate sulle politiche economiche e commerciali.

                   quando inviare intrastat

                  ERRORI COMUNI DA EVITARE

                  1. Mancato rispetto delle scadenze
                  Non rispettare le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni Intrastat può comportare sanzioni. Assicurati di tenere traccia delle date di scadenza e di preparare in anticipo i documenti necessari.

                  2. Errori nei codici statistici

                  I codici statistici (CN8) devono essere inseriti correttamente. Errori in questi codici possono portare a discrepanze nei dati e a possibili sanzioni.

                  3. Incompletezza dei dati
                  Fornire informazioni incomplete o inaccurate può invalidare la dichiarazione. Verifica sempre che tutti i dati richiesti siano completi e corretti.

                  CONCLUSIONI

                  Intrastat è uno strumento fondamentale per le aziende che operano nel commercio intra-UE.

                  Comprendere come funziona e come compilare correttamente le dichiarazioni è essenziale per garantire la conformità fiscale e per sfruttare al meglio le opportunità di analisi e monitoraggio dei flussi commerciali. Rimanere aggiornato sulle normative, occuparsi della corretta compilazione e ricordarsi delle scadenze da rispettare per non incorrere in sanzioni potrebbe risultare difficoltoso e dispendioso in termini di tempo.

                  Delegando questo compito alla tua assistente virtuale contabile, avrai più tempo da dedicare ad altre attività per la tua azienda o la tua vita privata.
                  Lascia un breve messaggio e ti spiegherò senza impegno come possiamo lavorare bene insieme!

                  Chat on WhatsApp